
“sapere l’Italiano è ragionare”, anche se non nel senso che “se sai ‘l’italiano’ ragioni meglio”, quanto, piuttosto, invertendo la causa con l’effetto, che “se sai ragionare, allora leggi e scrivi meglio” (anche in italiano)
ancora
Una buona argomentazione può essere perciò valutata in diversi modi. Una di queste è l’efficacia: un’argomentazione è “buona” se raggiunge il suo scopo, che è quello di persuadere l’uditorio; ora, questo obiettivo può essere raggiunto in molti modi: usando la logica o usando la retorica o usando l’una e l’altra.
Nella manualistica sul testo argomentativo l'approccio prevalente è quello di presentare l'argomentazione come una sorta di oggetto di studio teorico, in cui si cerca di capire cos'è, come funziona, com'è fatto. Insomma, molti preliminari e non è detto che l'atto venga consumato. L'approccio che io propongo, quello della "visualizzazione degli argomenti" non ha bisogno che di pochi preliminari e va diritto allo scopo: comprendere le intenzioni persuasive, ciò che precisamente viene affermato e come si pretende di provarlo.
Era ora che alla scrittura “non creativa”, per dirla con M. Santambrogio, si dedicasse la dovuta attenzione anche all’esame di stato. Si pone adesso il problema per tutti noi docenti, ed in primis quelli di Lettere, di dotare o di rafforzare i nostri studenti di quegli strumenti e quelle abilità di analisi critico-argomentativa necessari allo svolgimento del compito.