
Webinar https://youtu.be/SuFlqWdEmSo
Webinar https://youtu.be/SuFlqWdEmSo
Un mio webinar di qualche mese fa https://youtu.be/jNX8yUXhwgc
Quante volte ci capita di leggere qualcosa in modo veloce e di fraintendere ciò che viene asserito da chi parla o scrive? Sempre più spesso, come habitués dei Social o della Rete siamo messi di fronte ad una quantità sempre maggiore di testi da leggere, testi a cui dedichiamo per lo più una scorsa veloce, con quali rischi per la comprensione effettiva è facile vedere o immaginare. Questa abitudine, sempre più diffusa fra i nostri studenti, rischia di trasferirsi ( forse lo è già da tempo) nella scuola, peggiorando una situazione già precaria.
La mancata formazione al ragionamento argomentativo e alla logica ci impedisce di comprendere i "discorsi dei filosofi", ma, ancora più grave, ci impedisce di poterne valutare il valore logico ed il valore di verità. Il risultato è quello di studenti che passivamente imparano a ripetere, a riprodurre a pappagallo ragionamenti e teorie filosofiche che hanno solo vagamente compreso.
Recuperiamo il valore dell’ora di lezione (belle le pagine, epurate dal lacanismo, di M. Recalcati), non per veicolare nozioni inutili, ma per arricchire ogni giorno di più la mente di questi ragazzi. Non diamo l’impressione di star loro facendo perdere tempo prezioso, che potrebbero impiegare in modi più fruttuosi.
In un libro di qualche anno fa Ermanno Bencivenga catalogava i filosofi in tre ideal-tipi: il guardiano della tradizione, il ribelle, lo scettico. Gorgia da Leontini appartiene sicuramente al terzo ideal-tipo del filosofo. Ma scettico rispetto a cosa? Non rispetto alla non esistenza di alcunché (nichilismo ontologico), come spesso si dice, quanto dell’impossibilità di fondare qualcosa di vero intorno alla realtà, fondandosi solo sul ragionamento a priori
Alla Didattica a distanza non può essere chiesto ciò che essa non potrà mai dare: formare persone e cittadini. Ma spesso si afferma che essa fallisce anche nell’altro compito (altrettanto fondamentale, direi) della scuola che è quello di ‘istruire’, di fare apprendere i contenuti del sapere trasmesso a scuola. Con la DAD non si impara nulla. Potrebbe essere vero, ma occorre chiedersi perché?