Riflessioni sparse sulle nuove tecnologie nella didattica

Non sono il primo, e non sarò l’ultimo, a lamentare il fatto di avere speso centinaia di migliaia di euro per dotare le classi di Lim che nessuno o pochi usano o sanno usare, se non come schermo per proiettarvi video e diapositive!
Che senso ha dare finanziamenti a pioggia a scuole che, per potervi accedere, si affidano a società esterne che fanno i progetti al posto delle scuole stesse?
Si sono attrezzate aule digitali piene di alta tecnologia ad usum di analfabeti digitali. E, scusate se lo dico, non è solo questione di formazione!
Monitor interattivi di ultima generazione, laptop velocissimi per fare cosa? Un ebook con i bambini, in cui affianchiamo una pagina di testo a una immagine in formato pdf! Capita anche questo, ve lo assicuro!
Prendiamo atto del fatto che alcuni di noi con la tecnologia ci litigano! Se fanno bene il loro lavoro con le metodologie tradizionali, ma le si lasci fare! E si cominci a lavorare ad una nuova generazione di docenti tecnologicamente preparati, a partire dalle università (dei cui ritardi nel campo della didattica digitale bisognerà prima o poi parlare!).
Altro che Animatori digitali. Per molti di noi della vecchia scuola (ma anche i giovani rampanti, spesso si rivelano “vecchi” dentro!) ci sarebbe bisogno di “ri-animatori digitali”!
La tecnologia digitale ha senso entro un contesto educativo in cui la tecnologia serve per implementare una qualche abilità cognitiva, oppure per accompagnare lo sviluppo di una qualche competenza, altrimenti è inutile. Spendere tempo e denaro in corsi di formazione dove si spiega come si usa una app è stupido, è una perdita di tempo è un modo per scialacquare denaro, che potrebbe essere usato per altri scopi. Le applicazioni cambiano alla velocità della luce. Non fai in tempo ad addestrarti all’uso di una, che subito è uscito un aggiornamento che rende la precedente versione obsoleta o ne esce un’altra che fa le stesse cose meglio!Una tecnologia “buona” per la scuola è una tecnologia che ricerchiamo dopo che abbiamo individuato un bisogno formativo. La tecnologia non deve guidare la nostra didattica, ma seguirla e inseguirla!
Bene, le vetrine di applicazioni didattiche (meritoria l’opera di gente come G. Marini, L. Raina, E. Onori e tanti altri che i vagolanti per la Rete conoscono), soprattutto quando fatte da insegnanti che le usano nella loro didattica, e spiegano ai loro colleghi a cosa potrebbero servire; quali abilità implementano ecc.
Male, invece , vedere insegnanti, pure bravi, inseguire l’applicazione del momento per costruirci attività didattiche che potrebbero essere svolte in meno tempo e in modo molto più efficace con metodologie più tradizionali!
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